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Alberi - Scilla '83 |
Gli scogli hanno luce
di onde schiacciate
e gli scrocchi del mare
pungono il respiro al silenzio.
pungono il respiro al silenzio.
Discende a stento l’orizzonte
con lo stupore che invade
con lo stupore che invade
dentro mi seduce la poesia
spiraglio che addenta
il tempo
come agguantare un ponte
nella quiete degli sgabuzzini.
il tempo
come agguantare un ponte
nella quiete degli sgabuzzini.
giorno che stride la notte
e orizzonti rovesciati
immobili
immobili
Inverno
È
una notte fredda
che
pulsa noia
trama
di giorni un cielo bianco
anche
il vento si stanca
confusioni
ripetute
davanti
s’annegano i monti
tra
i sentieri ostili
le
chiome degli alberi s’agitano
nella
danzante neve.
sotto
la terra s’immergono i bulbi
un
improvviso tuono
un
battito d’ali infreddolite
e
una dimenticata foglia
svolazza
solitaria.
S’affondano
le radici
nella
terra riposano
mi
toccano
questo
inverno fruga ogni sguardo
le
sorgenti tra poco romperanno
scoreranno
prorompenti
pullulanti
di vita.
Le parole restano sospese,
ascoltare
di immaginarle,
come
suoni vaghi negli echi
giorni
ondeggiati
vivendo come se il domani
vivendo come se il domani
non esistesse
volerò attraverso
la notte
sentirò le
lacrime che si svuotano
ondeggerò nel sogno di oggi
ondeggerò nel sogno di oggi
Ridursi a fare domande
ai tuoi pensieri
il tuo sguardo ombroso,
come un vagabondo
fa da silenzio nella sabbia bruciata.
So di te ciò che le lacrime sanno,
idei di ali
il tuo sguardo ombroso,
come un vagabondo
fa da silenzio nella sabbia bruciata.
So di te ciò che le lacrime sanno,
idei di ali
che
stendono l’aria.
Inseguo indeciso i tuoi occhi
che ripiegano arricciando e si rifugiano
fino a legarsi in un riflesso.
Inseguo indeciso i tuoi occhi
che ripiegano arricciando e si rifugiano
fino a legarsi in un riflesso.
Una
frammento di voce
frantuma
il tuo sguardo,
bagnata, l'alba
immagini schierate
sguardo vagabondo fa da specchio al silenzio.
bagnata, l'alba
immagini schierate
sguardo vagabondo fa da specchio al silenzio.
*
Non ci sarà silenzio dentro,
tranne la luce del tramonto. L’unico
giorno freddo in una chiara breccia
di veli non socchiusi.
tranne la luce del tramonto. L’unico
giorno freddo in una chiara breccia
di veli non socchiusi.
Solo di bianchi batuffoli
spruzzati
il sollecito alitante guizzo.
il sollecito alitante guizzo.
E ancora disegni attorciglieranno
i rami nudi,
e ancora mi guideranno
e ancora mi guideranno
e mi difenderanno ancora
e una gola di frasche stringeranno
i respiri appannati nei vetri di una finestra chiusa.
e una gola di frasche stringeranno
i respiri appannati nei vetri di una finestra chiusa.
Ma all'improvviso il giorno
scorrerà il sussulto di uno sguardo.
scorrerà il sussulto di uno sguardo.
Non
ho incontrato il tuo sorriso
ma
i tuoi giorni erano i miei giorni
alle
mie parole mancava sempre qualcosa
un
petalo strappato dentro una parola.
Non c’è più il nulla a ferirmi
o uno sguardo costretto
o una persona inquieta
che mi turba e fiacca le mie emozioni
tra le rive del giorno
ho scritto di me su un foglio bianco
ho scritto di me su un foglio bianco
e raccontato una storia pulita
e non c’è nulla di diverso
quando il silenzio si scioglie
quando il silenzio si scioglie
nei suoni ovattati dell’eco
nelle parole sparse
ho raccontato di me
non ho contato le pagine, non conoscono fine
Quieti astrali contro
l’ imbrunire afoso;
io ne vivo l’estasi
con la fantasia e il respiro.
io ne vivo l’estasi
con la fantasia e il respiro.
Non
ho nuove idee;
mi fascia l’ambiguità del buio;
mi fascia l’ambiguità del buio;
mi
abbandono alla calma.
Cammino
pigramente per ascoltare
un soffio fra le voci:
un soffio fra le voci:
mentre
il silenzio della sera
mi sopraggiunge e mi spinge.
mi sopraggiunge e mi spinge.
ne
discerno l’intensità
ma i battiti scandiscono in simmetria,
succede tutto in un baleno. mi fermo per gioire l’allaccio del sogno
ma i battiti scandiscono in simmetria,
succede tutto in un baleno. mi fermo per gioire l’allaccio del sogno
silenzi
come vaso vuoto
stanco
di immagini e orizzonti;
e
mi abbandono alla pace distesa
dell’aurora ...
Rumori di onde
nell’ accento del mare
che sfiora gli scogli
nella fantasia di pallidi borghi
assopiti nei tessuti dell’età.
nell’ accento del mare
che sfiora gli scogli
nella fantasia di pallidi borghi
assopiti nei tessuti dell’età.
Sciacquio
di brina
nell’alba che si solleva lentamente
in un vago bagliore
tra le rive dei sogni
dolci cunei nei silenzi del creato
nella precoce reviviscenza
mentre la luna sbiadisce
di là della lievità delle nuvole
nell’alba che si solleva lentamente
in un vago bagliore
tra le rive dei sogni
dolci cunei nei silenzi del creato
nella precoce reviviscenza
mentre la luna sbiadisce
di là della lievità delle nuvole
Corre
un’emozione tra le immagini
e il cuore si gonfia nell’eufonia
di ricordi ancora gonfi
sospesa la sera in un incantato sguardo
raccoglie un intreccio di note
chiare nel suono di echi.
e il cuore si gonfia nell’eufonia
di ricordi ancora gonfi
sospesa la sera in un incantato sguardo
raccoglie un intreccio di note
chiare nel suono di echi.
Togli il silenzio che si avvolge
Pesa il silenzio che si nasconde
Sei il silenzio stordito dai vortici
Sei la strada che porta alberi
Dove ogni cosa si confonde
Fai oasi di suoni acuti
Nei tramonti tesi agli orizzonti
Il caldo raggio si spacca
Chiuderò gli occhi ai sogni
Per vedere i colori che s'accendono
Ancora per poco e si vedranno
Sotto il sole l'arcobaleno si unisce
Ogni peso più lieve e dolce ora
Non posso arrendermi proprio ora
Ignota ombra che fonde ogni segreto Graffio con violenza questi giorni
Pesa il silenzio che si nasconde
Sei il silenzio stordito dai vortici
Sei la strada che porta alberi
Dove ogni cosa si confonde
Fai oasi di suoni acuti
Nei tramonti tesi agli orizzonti
Il caldo raggio si spacca
Chiuderò gli occhi ai sogni
Per vedere i colori che s'accendono
Ancora per poco e si vedranno
Sotto il sole l'arcobaleno si unisce
Ogni peso più lieve e dolce ora
Non posso arrendermi proprio ora
Ignota ombra che fonde ogni segreto Graffio con violenza questi giorni
Vorrei
che il mio respiro ti fosse
trasparente come i silenzi ultimi
che accendono di echi i margini delle querce,
con l'oscurità della notte che ne fascia la progenie.
Vorrei portarti con la mia voce
lungo un viale quieto,
trasparente come i silenzi ultimi
che accendono di echi i margini delle querce,
con l'oscurità della notte che ne fascia la progenie.
Vorrei portarti con la mia voce
lungo un viale quieto,
segnato da intense ombre,
fino a una valle silenziosa,
in uno specchio d'acqua,
dove il canto della cicala calma i rumori
e nel canneto risuona un'esile aria
e le libellule si sollazzano sul pelo dell'acqua.
Vorrei che il mio respiro ti fosse
trasparente,
e il mio canto un ponte,
fragile e forte,
ingenuo e robusto
nelle tetre profondità
dell’anima.
fino a una valle silenziosa,
in uno specchio d'acqua,
dove il canto della cicala calma i rumori
e nel canneto risuona un'esile aria
e le libellule si sollazzano sul pelo dell'acqua.
Vorrei che il mio respiro ti fosse
trasparente,
e il mio canto un ponte,
fragile e forte,
ingenuo e robusto
nelle tetre profondità
dell’anima.
Carlo Tella
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