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Agorà - Scilla '83 |
Pomodoro
sul piatto senza piatto
1
Luna-dicastero,
irrequieto il tuo gioco pedino.
Pedina.
Di ritiri, di orlature di smania,
del
sempre che ricava la sua verticale, come l’albero, come fa la sete con l’esca
delle
fiamme. L’ora del giorno matura, si innamora di ogni cosa. Ogni cosa innamora…
Vane
gighe di sventura, di adolescenze errate.
Volumi
di porti, di soli notturni - occhi bislacchi, mai più
solo:
deserto - per il “senza fine”. Via della Misericordia, ma è un indirizzo inventato,
ho
perduto due ricordi e una piccola chiave di limo, ogni modifica all’amabile
stagione
di
parventi risa provate alla lingua di poeti ch’io ho conosciuto,
che
ho e non ho, e osterie dove il domani è già iscritto
in
un astro, in un bisunto giornale di l’altrieri.
Lì.
Ragione
incide questo rosso infondato
immediato
che
tende i suoi serici
fili.
*
A
stento ritorno alla mia disgrazia, in disparte, mi incavo…
chi
sa… fortuna la luna, la schiuma dell’onda così verdamara nei tuoi occhi.
Un
amore e rivedo una strada un’onda, un’altra, di finestre sbarrate in doppio
senso.
La
libertà biascicata lungo molli, ponti di vecchio infinito. Il più felice
infelice, con la mia guerra -
cerea
sognatrice di sirene, di arpie – un oboe di vetro, la tirannia dei fiori.
Un
soldatino di piombo. Scilla. Mostrate le armi, miei teneri teneri mostri…
Ogni
altra cosa muore e rimuore. Rimuore e muore...
2
Al
caffè – secondo tempo – Tempo, se permette, io me la squaglio:
a
due che dicevano di potenti veleni, di veleni buoni.
Io:
una particolare tossina - ma ho taciuto, vigliacco
ho
taciuto, voltate le spalle, seguito da un’ombra ipotizzata - mia e non mia…
i
segreti più segreti – e lacrima s’accende – sepolti in una stagno di papaveri
in estate…
Oh,
luna così burocratica…
*
Ricade
una voce di care, anzi,
carissime
ombre. E bene dice, miei mostri, miei
giochi.
Certo
starò attento a lavarli per bene – i pomodori, per la prossima
ortolana di frasi e lattuga. Oh! Se mi prendo gioco
della Poesia? Sì, certo. E non sono il primo.
Questa
in particolare, ad esempio…
È
appena finita.
Eh.
PoemScilla’83