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Natuta Morta Con Pubblicità Occulta - Scilla '83 et Cif |
Insonnia
Mattutina. Scilla ‘83
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Incombenze, incarichi,
occupazioni.
Distante
dal punto più distante dalla terra
Oh
luna, oh interminabile lunedì al bordo del fuori …
Piscina
d’ali di usignoli straziati dalla cortese meraviglia .
Dei
giorni desolati, del sole nuovo, e tutto
chiede
di
essere riparato: Dicembre, Agosto, un
vecchio amore sfiatato, il rubinetto d’acciaio del lavello,
una
scarpa, un valore che scende, che scende
e
non
arriva allo zero, resta lì fra l’uno e il niente a vacillare,
a
danzare infinitamente spalancato. Finestra
– azione. La caldaia,
alcune
mattonelle del soggiorno, una chiesa in campagna di
sedici
primavere fa, una palpebra d’autunno semichiusa, e ciò che intercorre,
ogni
interregno tramonti aurore notti veglie,
centesimi di Russia, le case oscure
dell’adolescenza.
Gli alberi, la matematica, la magia delle mani.
L’interlunio.
I tergicristalli. Il cimitero dei secoli
assenti.
*
Un
libro strappato in vari punti
un
bacio a mezzanotte il mondo e le sue acuminate sciocchezze
un
vaso d’erica, un olio su tela, una vela di sangue verso
l’isola
dell’argento specchio che scorre dall’apice alla casa del boia –
questo
luminoso medioevo post moderno.
Il
bracciolo del divano verde. Il cuore, il cuore…
Un
orologio a corda trovato in un cassetto
del comò che non si era mai riusciti ad aprire,
ma
alla fine il tempo ci è saltato addosso. Tic. Tac. Semiromantico, indefinibile
L’ardesia sul tetto della rimessa.
Io.
Tu. Il Cave Canem all’entrata del bosco delle
Fate
suicide.
Io.
Qui
con le mani in tasca.
Ho
ancora la sabbia di due estati fa, quella morta
clessidra
che vince
la
poesia.
*
Alla
fine il matador
sfidò
il suo ultimo toro. Gli avevano
anche
dato un nome – Colpo Di Tosse. Perché aveva
gli
occhi furtivi dei preti quando si schiariscono la voce sul pulpito,
prima
del rigetto, del “per sentito dire”: in quel
tempo, in quel tempo… il matador il toro la sabbia
e
il sangue - cough cough. Fratelli, sorelle, pecorelle, anche io una volta ho
conosciuto
le
gioie di una donna. Fratelli, sorelle. Il demonio è muto. E non si rade
l’inguine.
La pace è piena di lacrime, bambini
nascosti
in otri d’aria, in eternità di arcani clavicembali.
La
grande guerra. Il diavolo. Pace. Pace…
Fratelli,
sorelle. Cough. Cough. Arrivò qui senza bagaglio dall’Inghilterra
Non
si è mai abituato al clima balsamico e assolato del sud Italia. . Allergico ai
pollini.
E
alla masturbazione.
Sic.
*
Rosso,
clandestina
mente che fugge per il sospetto.
L’arena
dei ratti e dei santi - la rivolta dei
templi
contro
il nome di giove. Oh luna, oh martedì che arriverai, il toro disteso la
mantella
posata su una staccionata, al di là i picnic delle ragazze di Gauguin distese
su
prati d’olio verde, con i gomiti poggiati sopra tovaglie a quadri
e
il suono delle campane, e l’acqua e il fumo bianco di una sigaretta,
e
un cavallo rosolato, magro dietro una palizzata strinata di carbone,
un
ragno nell’angolo del gabinetto sulle piastrelle bianche,
cose
vive, vivide. Uomini e fieno. E lepri al
sugo con il profumo del cumino.
E
dio e giove e allah e zeus e odino, e il ministro dell’agricoltura e il segretario
di Stato
e
la moglie del sindaco uscente e
il
fioraio
che
non
ci ha fatto credito
inginocchiati
a chiederci
perdono
.
PoemScilla ‘83
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