martedì 22 maggio 2018

Spilla di Scilla n°2 - in strada dal 22 5 18. (Segue all'immagine il testo che comprende)
































La Campana di San Pietro


Campana, campanula lontana,
lontanula...
le note di una vecchia cattedrale, chi sa dove.
Per chi suoni? Non per me. Né per il barista che fruga
il futuro stretto in un fondo di tazzina sbreccata. Non sarà per... ah, campana,
che tiro mancino...
Per te sola, perché l’amore e la pace, perché la pace, l’amore.
il dolore non cercano compagni, le scarpe
strappate.

*
Con l’occhio lattante,
la campana a sentire quel che ha da dire,
voi!
Forse nera la sua parola come la notte più profonda
dell’insonnia nera. Forse bianca bianca si ripete per sempre
come l’abito di un’odalisca.
Costringe a una spira di galera lenta
come la fede, come la grazia. Quasi azzurrina, acuta
come i fiori di glicine, viola con l’idea del cardo; tutti cacciatori di qualcosa;
questo digiuno, questa festa schiava che ristagna
il sangue in gore per i giunchi.

*
Per il cardellino che ho nel petto? L’ombra di un
brandello d’ombra. No, no. Come crederlo? No certo.
Paranoie di una vecchia rabdomante. Fiacco di brinata,
di gas che si estende e la sua morte si estende, suona, suona con le note di una
vecchia basilica d’Europa.
Fiu fiù din din  don fiuuu...
E poi non fiata, per quanto? Il tempo è una
daga affilata, il mio cuore una dama, una maga...
riafferrato a migrare lontanulo...
lontanulo...







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