lunedì 4 giugno 2018



























Piena di fiori, 
Oh le tue gote rubiconde…  
Cieli fissi, Oh nude fatture.
Fiumana di fiori, di inediti usati. Una Belzebù, come una menade,
(il grido umano della fanciullaggine) Ombra di calda tarda muraglia - m’affoca, povera foca…
E il primo vento è sull’erbe, vedi? Geme la finestrella - io ardo in quel canto.
Valchiria dell'esistenza, colpevole di grande subumana ventura, facile iattura mi sugge popolare e mattinale.
Elenaccia detestabile, m’attardo nell’attesa che pesa, che vaglia –
antica notte. Vo’ a una faglia di stelle, costante errante - di pioggia in pioggia.

Vo’. E forse certa di nulla tempesta
Ma d’ansia, di smania son chiusa festa-testa
Porta del mondo a cui non bada il furtivo innamoramento
Il lento girovago mezzogiorno, nel forno la rima casuale,
unita terra da un cristallino ponte - quanto amai –
fiera, il guanciale di un
inutilizzato peccato – mio.
Originale.




*




Della mia vita unica acerba nozze.
Per ciò silente ridò fiumi di crescite di frumenti nel canto.
Vivida di una speranza inquietata. Oh tu - quete rimirano le
iridi il vecchio bell’andare sotto il giuoco di noia, di foia, (non ho detto Goya, che c’entra)
La fretta godere al fine di una brama. Ma il sole non ha mistero, l’ombra il mio dicàstero
Al mio officio di fidanzata soave, al mio distacco sconosciuto destriero.
Invano così tonda, così aranciata cado e mi spacco – frutto impaziente,
vacca latente.





*




Io vo’. Scevra di luna e di sale.
Il totem, il maiale aleggiato, sottaciuto. Sottaceto l’occhio destro osa ciò
su cui il sinistro si posa. Di lucida, nevischiata argilla. La giovane nutrice di
tutti i cuccioli dell’inferno -  Chi son io, chi sono. Son forse  
Proserpina - amore, semplicemente -  e viene inverno. Dall’interno non è un bell’affare, qui - da dentro - dalle viscere..
Anzi è un malaffare buio e pirata – un amore e le sue esequie, fanciulletto sbranato dalle fiere.
Cave Canem. Il latino? Poco ricordo. Odi et amo. Lupus in fabula. Rosa Rosae
E nulla in più.
Oh  acqua brillante, Oh brillante amore
di memorandum. Anonima –
mente tua.








Scilla ‘83



Nessun commento:

Posta un commento