Cielo scarmigliato d’inverno a ferragosto,
La
poesia è il luogo delle cose irrealizzabili. Lo ripeto. Ma non lo riscrivo.
E
un gabbiano apatico sulla riva sbocconcella una conchiglia di granchio,
E
il vento baruffa con la sabbia, e il gabbiano s’invola
e
segue la sua scia precisamente già tracciata – inevitabile.
.
*
Anche
una spiaggia offre le sue impossibilità.
Ad
esempio un maestrale su un ponte di chiatta alla secca
Il15
agosto di una eternità da soma – e da somari. Come
vuole
la soap opera dell’estate. Di domenica, per giunta. E per cena
avremmo
mangiato gli spaghetti al sugo di telline
racimolate
in riva in una bottiglia di plastica verde chiaro, con i bambini,
e
qualche passante che si fermava inginocchiandosi con noi.
Non
nevicò. Lo giuro. E sulla mia parola
potete farci affidamento.
Non
nevicò. Nemmeno un unico sparuto bioccolo di neve. Non insistete.
Non
nevicò, vi dico.
Ma
soltanto
per
una questione
di
copyright.
Scilla ‘83
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