domenica 3 giugno 2018

Oh, Valdughiano Amore…



D.Pinto - Grafica. Scilla '83
Era -  in gennaio?
Hmm…
Ne son quasi certa. Sì, gennaio,
Passati i pigolii domenicali  e quelli del nudo  -  così
istruito me-coscienza. A cena col vento di maggio nella muffa dei tuoi occhi.
Eh sì, un’altra poesia in cui parlo a te!
Cena, ma bevvi soltanto da un bariletto di plastica quanto vino potevo fino a mattina.
Beh allora erano vivi come lame-avvoltoi – i tuoi occhi.
sono muschio adesso, mio sesso, e natale è lontano – quanto?
Cinque, sei mesi? Tienili in serbo per un presepio vivente o per qualcuno che non sia allergico ai funghi.
E poi all’ultimo sguardo mi son parsi un po’ lunghi, anzi bislunghi
Quasi un litro e mezzo d’occhi avevi.
Oh, mio sesso, solo per gioco io voglio giocare al gioco d’amore
Ripiegato e piccino, saltare come un coniglio, ora che sono
il                        
mio solo
periglio
e l’appiglio
a

me solo - fotogramma che mi uccise sei volte, Amato Sesso,
oppure tutto o niente.  Tanto sono mezzo filosofa – e quindi è lo stesso
l’unico qui sei tu che non hai inteso il gioco della follia, amore amato, mio sant’inguine
scintillante! Valdughiano amore squamato. Era solo pazzia.
Sollo, io. Tu non sai: che era poesia.






*





Era
d’aprile, mentire a sé stessi,
e pure di questo sono certa.  una questione d’infinito mica d’amore.
oh sanguinanti dita! Io l’equilibrio non lo voglio!  Detto fra noi
Non sono una stadera
ma tenue placcata fanciulla, però sono maschio e qui v’invischio.
Era di giugno all’avvio dei motori dell’estate,
all’avio saettante nella tremolante notte nottambula.
Avio? Era un pipistrello e videre lo vidi agguantare a volo una falena.
Sul deserto spalancata  ancora latrante la mia finestra disabitata.
Poi?

Non leggo nel futuro, cari amici. Poi?
Non lo so.

Post Scriptum, anzi, Ante Litteram.
Dopo la stelletta grafica messa un po’ a caso (*) non so, che dite –  questi versi si potevano evitare?
E invece no, la grande, la poeta vuol fare -  l’Effimera, la Miseranda –  
Che più non ama che oltre i dirupi inesistenti brame.





PoemScilla’83

















Nessun commento:

Posta un commento