domenica 24 giugno 2018

Contando gli anelli e le rose mancanti







































Anche se non ho capito il perché, e la Domanda
è un problema dal principio, lo faccio – come respirare, riposare, come non uccidere
le formiche, essere fiero di spiaccicare contro il muro una noia di zanzara,
alle 6 circa del mattino – senza luci intorno; sorridente, beato - nel letto
gelato che bordeggia – chiatta ancorata male che deriva verso il mio presente di singolare cosa che muore -
e non Eterni.






*





Metà
ruberia, metà combustione –
come dio comanda, come comanda iddio.
Il mio. In cui non crede a fondo chi lo dice e poco gli è chiaro perché lo dica,
Come questi detti – metà rapina, metà smania. A misura d’Uomo, Dio è un bambino
senza ombelico, non si muove foglia che…
eppur si muove - l’inquisitorio. I conti quadrano nell’etimo.
Cos’è una Domanda, a che serve una Domanda. Chi può permettersi una Domanda…
Metà fede, metà sete - male intese. Anche se non ho capito il perché,
anche se Basho e Ferlinghetti non approverebbero
o,
all’inverso, si toglierebbero il cappello,
il mantello e deporrebbero su una stuoia i loro fiumi, la pietra d’inchiostro e quella d’hashish -
pregherò rivolto al Grande Poeta fino a spellarmi gli occhi di ogni superflua solennità,
della mia suadenza che vorrebbe sedurre un giovane
David di vent’anni e occhi come olive nerissime.
Balbettando come una lattante “Da Da… da” o forse garantire in un’altra lingua, col tono più semplice della chiave.
Infondo anche Snoopy - no? Ricordate?
Il
Grande Bracchetto.
L’avrà poi mai
incontrato
?


























Scilla ‘83



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