Alla
mia
infanzia ovaiola.
Al
mio presente di poeta sola. Eredi -
ho
suoni. Suoni, soltanto suoni - e amori.
Pulviscoli
di giovani ossidature, smerli di torri, sberle di Logos.
inganni
d'incanto. Oi dialogoi...
*
Non
mi
incanta
la rima suono tuono.
Amai
trame ineguali... meglio l'assenzio verdissimo -
che
macchia le labbra serpenti;
meglio
il
silenzio
che brucia l'ugola, che di silenzio muore.
Sempre
meglio l'ho amato di quel latte vuoto, polveroso
frutto
di misteriosi Egitti, vaghe
indagazioni
povere di sorgenti e di delta...
*
A
ieri,
amaro amare... A
oggi,
allora - amaro amare.
Di
due lune specula, gemini - così
oltremodo
ebbre nella nuova estate - discanto
suonato
dal vento arato dal vento che risplende.
A voi.
Brindo
e levo il mio canto di
lupa.
Scilla'83
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