Contro
il tempo...
contro il grano senza radici
Di cosa
scrivere: prudenza mai, ecco.
Neppure della
mia conquista - la mia terra.
Scivola l'olio
del canto estratto dalle mie pietre e non mie...
le mie spine
notturne – mie; uomini di uomini, bandiere, trafili
indaco -
tintura madre - spie, maniche segnavento, radio sintonizzate
sulla fine del
mondo. Fari. Miserie...
*
Vivere non
estingue la fonte
del mio vapore
di
voce.
*
Neppure
un'ombra errante - pace di acque verdi
in cui tortuoso
- e disdegno e cammino.
Lo zaffiro
spaccato del verso respira accanto al giorno fratello, nemico, amico, gemello.
Grappolo del
sangue a grumi di sillabe-sibille
Matura la
bellezza solcata da mille rasoi di nylon, da aeroplani
in cielo misto.
Paradiso
fritto.
*
I miei occhi pieni vuoti di risa di rose.
Vene oscure
dorature d'uva
firmamentale -
la bianca fame
la bianca
speranza.
Scilla'83
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