giovedì 28 giugno 2018

Mattinata al Mare & Prison N° 3

























































Ignuda anima - antinomia di concerto. 
Oh concetti e idee, Oh Omero -  concentrico in un fulcro il peso,
le pese - prese d'animo e coraggio - il
presa visione di - mormorio mare nostrum in lingua romanza,
sabbia cannella e quanto basta il cielo pepe,
in minestra salsa che intacca lingua e Gola...
Le rese. Il reso.  Il resto in latino - il cetera sillabato,
non omissis -
a una cetra di risulta.




*




Cori e corpi centenari al sole del giovedì
che dopo pranzo gli alimentari abbassano
le serrande, e se ne vanno a vento di mare contro -
gli occhiali scuri economici. Gli scuri aperti


*


sul globale immaginario globo terraqueo,
ferri a vapore orme pressate sulla ripa
e queruli, innominabili fiori grassi - dalle fessure occhi stretti -
vele d'Argo, le mura
di Creta e gli inferni all'orizzonte - onte e grazie -
in pari. Aria pulita da impernanente pioggia dozzinale,
ieri. E meglio Ade.




*




Una nave fantasma verso una vita, un porto,
una città deserta dove abita un vecchio
novello doloramento. Colore vernice che dice -
di qui è passato il tempo. Il grande tempo. S'è fermato su una meridiana ornamentale  -  per prendere

*

in giro i passanti, solo ve ne fossero
e non la cera esausta di un olio surrealista: dissolve dolce,
solve, assolve - giurato e spergiurato. Si, ma..
Un
odio che resista anche al più tenero,
al più ridondante amore # 300 e cento tormentate e 30
consolanti piacevoli ore. Leggete Vuoto d'Amore
in giornate come queste. Alda Merini, lana merino - stuoia sulla sabbia vergine –
come si reputa.























PoemGraficScilla'83





Nessun commento:

Posta un commento