mercoledì 13 giugno 2018

Senza correzioni particolari






Quanto, quanto
piacevoli mi sono e lieti i fonici di piazza –
li riconosci subito quel gran da fare esasperato, proprio come me. 
E i bottegai in pensione che ti regalano le cassette vuote per il latte
capovolte su cui han seduto per trent’anni.
E i poeti e gli architetti, i funzionari della corte dei conti – mah, i poeti mezzo e mezzo -
Ne ho conosciuti in pochi e costoro, in maggioranza, sempre
sempre troppo da dire. Calo d’attenzione quando
si
parla a vanvera
e di poetitudini.
Danteschi architetti e comunisti di
destra coniugale. Oh, quanto mi
piacete …acete
acete…




*




Uno: 
c’è ma solo il minimo correo. E due. Due: chioma di lupo che
dribbla senza particolari conseguenze, non fa male a un neo finto, in
sostanza. Ha tanti libri da suggerire che io non leggerò. 
Alla fin fine non mi afferma un titolo. Amo i suoi avana forti di scia, e gli scarabricchi dei bambini - ma ini ini ini...

sui banchi sempreverdini delle squole.  Ok, non c’entra. Ok…. Hmm. Ecco:
da bambini si giocava a abbrancaneve dice uno di loro..
In particolare l’alzatorri . L’altro, quello le abbatte con calcoli
che non fa più da decenni, dice : <<Ora basta una busta di popcorn
per far saltare in aria ogni teoria sul superuomo, Notre-Dame de Paris del pensiero e…
Ho conosciuto infiniti cattedralismi 

impolverati sopra scansie –seguendo, millimetriche menti,
chissà quale ordine dei cosmi, altri di rinfusa.
Frattali di regolarità o filaccia spigata. A loro, a questi qui - interessa giocare giocare giocare…
fino ai 16, 20 anni. Di lì in poi è, come dire…  hmm <<Lo dica>> la fica o la scelta di un piacere amaro
quando van male le cose a sentire i vecchi motti. Ma prego, prego ci dica.
Il cazzo. Non vi son decenze a letto, a cena e in poesia.
E con questa me la cavo e non ne ho certo bisogno. E vogliono il pesce
ben cotto e senza una lisca. E la carne –  se non sono di quelli vegetariani, animaliani – senza un
filo di grasso, né un nervo da rosicchiare tra un molare e un’otturazione.
Eh, sì. Confondo – etimologicamente. Un po’ di me, un po’ di tanti altri…
Ecco perché amo la musica Fusion, L’House etcetera
etcetera… Alla  fine il “non c’entra” l’ho ben centrato, funzionale nel chiarire
come si scriva quando verbo preceduto da pronome, quando sostantivo.
“E con questa me la cavo e non ne ho certo bisogno”
(copia e incolla)





*






Ci vuole quella, quella insostenibile
La shhhh: leggerezza dell’essere  (buona cura ho avuto
nel barrarlo, ci vuole Quella e lo sottolinea con il dito, fa la Q maiuscola
Il coda, o il chioma – di lupo/volpe -  non mi va di mettermi a rileggere come l’avevo
implebagliato. E l’epigrafe gli fa da contrappunto.  Eppunto!
Lasciate ogni speranza,Oh voi che entrate…
Ma ALTRIMENTI. Altrimenti per l’appunto. Poi mi sono appartato,
pensando che non avevo capito un’acca di
quel che ci eravamo appena detti. Speravo
in voi. A voi - ma poi chi - il balzo di palla che per poco non
mi rompe uno starnuto.















Fara Sabina





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