giovedì 21 giugno 2018

DI STAGIONI FRAINTESE - 21 Giugno 2018 -







































E se fosse primavera?  Vivadio...
impossibile che io non me ne sia accorta.
Il solito nido di rondini,  fra le putrelle scardinate,
all'uscio di casa, è ancora vuoto e da ristrutturare.

Sembra un covo di ladri, una miniatura di una
malandata corte dei miracoli.

Possibile
che abbiano cambiato indirizzo  Sì.
D'altronde sono una vicina di casa chiassosa.
Affaccendata nelle miserie diarie
e la notte suono il piano a muro fino all alba. 



*



C'è un bel sole trronfio, fiero; pare ruotare
le sue piume - giovane millenario pavone,
non so per quale amore, per chissà quale nuova
conquista.  Nemmeno è importante ch'io lo sappia.


La
camelia - fiori verdissimi,
polline nero smerigliante -
per le api - paiono smeraldi alati, irraggiungibili;
sfilati da una collana di luci terminali...

Che sia ancora l'inverno di novembre,
in questo martedì di brina sugli
smeraldi?



*



Cos'è questa, allora, litania di lucerne
da un capillare all' altro del mio pensiero...
questo paesaggio di ginestre a fruste gialle, fiorite
che sillabano - allegria e illusioni - lì dai cigli fino ai
davanzali del tempo - e i templi e il mercato di piazza -
i versi più antichi d'amore dei grandi poeti...
polveri dentro gerle di vento.




*



Chi è che gioca con le mie stagioni e mi nasconde
le scarpe sotto il tappeto, chi mi ruba le chiavi
e le ragioni... chi è questo villano, questa faccia da po_
ker, questo
paranoico, incantato
cantastorie...





*





Ma non sa del mio asso di cuori nella
manica del paltò verde leggero. E spera
e mira a un incavo di rose in boccio, povero sciocco...

e
dispera - Calispera,
Primavera.
















Scilla'83








 






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