E se fosse
primavera? Vivadio...
impossibile che io
non me ne sia accorta.
Il solito nido di
rondini, fra le putrelle scardinate,
all'uscio di casa, è
ancora vuoto e da ristrutturare.
Sembra un covo di
ladri, una miniatura di una
malandata corte dei
miracoli.
Possibile
che abbiano cambiato
indirizzo Sì.
D'altronde sono una
vicina di casa chiassosa.
Affaccendata nelle
miserie diarie
e la notte suono il
piano a muro fino all alba.
*
C'è un bel sole
trronfio, fiero; pare ruotare
le sue piume -
giovane millenario pavone,
non so per quale
amore, per chissà quale nuova
conquista. Nemmeno è importante ch'io lo sappia.
La
camelia - fiori
verdissimi,
polline nero
smerigliante -
per le api - paiono
smeraldi alati, irraggiungibili;
sfilati da una
collana di luci terminali...
Che sia ancora
l'inverno di novembre,
in questo martedì di
brina sugli
smeraldi?
*
Cos'è questa,
allora, litania di lucerne
da un capillare all'
altro del mio pensiero...
questo paesaggio di
ginestre a fruste gialle, fiorite
che sillabano -
allegria e illusioni - lì dai cigli fino ai
davanzali del tempo
- e i templi e il mercato di piazza -
i versi più antichi
d'amore dei grandi poeti...
polveri dentro gerle
di vento.
*
Chi è che gioca con
le mie stagioni e mi nasconde
le scarpe sotto il
tappeto, chi mi ruba le chiavi
e le ragioni... chi
è questo villano, questa faccia da po_
ker, questo
paranoico, incantato
cantastorie...
*
Ma non sa del mio
asso di cuori nella
manica del paltò
verde leggero. E spera
e mira a un incavo
di rose in boccio, povero sciocco...
e
dispera - Calispera,
Primavera.
Scilla'83
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