A
quest'ora
dorme anche dio.
Nessuno
è innocente alla quattro del mattino.
Lontano
da - vicino a - casa, mezzanotte,
Itaca,
gatti, Atlantide, liquore di mandorle,
dannazioni
a nome di - e scarpe e giubbe e donne,
fiori nuo-
-vi
per nessuno.
traversando
rimesse di coralli, motteggi fra isole su dorsi di
testuggini
- lingue ultramarino, filosofie incomprensibili.
Versi-sale
velenosi per i terraferma abiurati al
miele
dei vangeli.
*
Guerre
strappate
a steli di peonie per buona sorte dimenticate
a
seccare negli occhi rossi di polena - Clio dei marosi...
e
il vento rade un rettangolo di forasacchi...
non
qui. Qui leva torri d'onde, castelli di miraggi.
Altrove. Lontano da.
Lontani -
piove
a momenti.
*
Antimeridiano
di templi tempesta,
taverna
a menu fisso
di
qui, di là - dove? Melville si affaccia a un oblò
e
grida ai mozzi - è Lei. Bianca come la fame - è Lei!
Non
vedete la sua fervida e stellante e madida corona di lampi? Tribordo!
*
mentre
il ponte vibra sotto uno scalpiccio
di
demoni ubriachi. E la fiamma bianca
si
ritrae senza testimoni in aperto campo di posidonie.
A
misura di acciuga. In alto una cattedrale di milletrecento stelle.
Scilla'83
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