domenica 1 luglio 2018

Filastrocca dei Piedi, per una bambina del ‘76





















































Che bel piede,
che bel piede davvero – ci farei un maniero dita per dita…
Per me che qui arrivo ospite e forestiero, un rondinello tediato al davanzale -
E troverei da bere e da dormire… Voi, bel piede,
Piede cortese piede d’angelo o di fanciullo balocco, è
a me che porgete il buondì, il buongiorno, l’assorta – una e un quarto –
della squilla dai campi? Sol’io so a chi appartenete, piede maggese,
con alcuni nuovi peli che vi  crescono sull’alluce. Miei solo miei, piedi disgraziati, morsicchiati dalle zanzare.






*






Piedi annoverati in una cima di nebulose, che cantate
senza sapere una parola della vostra canzone. Eppur cantate,
mentre sedete alle vostre faccende di piede, che son poi quelle di ogni tale dabbene.
Che rischiate l’azzardo del malagevole spingersi dei mondi - di mondo in mondo -
il tuo bel piede tondo.



























Scilla ‘83







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