Trivialità
A Costo Zeno
Un
jeans
tappezzato, un mozziconi e i piedi sporchi. Ok.
Ora
sparisci, ho da fare. Anche tu, Evangelista di qualcosa,
credo
ne abbia. Ti lascio nel vuotatasche una presa di
tabacco,
tre - quattro? - cartine.
Va
bene.
Non
sbattete il cancello mentre esci,
potrebbe
scatenarsi una confusione di rondini, credo
non
sia il caso, col caldo che fa, le ascelle appena rasate
che
prudono da morire... Meglio la cucina, la sedia in formica -
inverno.
Il vino caldo il fondo schiena tiepido, la fucina dei versi -
la
poesia è anche in
di-versi
sensi uno sport
invernale.
*
A
voi altri - come va dalla parte giusta del torto?
Quella
giusta della ratio. Rti. A racimolare riciclare architettare
la
revolucion? A condannare alla spada di Damocle
così
- perché é una bel ricordo di scuola. ...
Voi?
Voi scontentati misurandi di cosa è, cosa non è -
dei
vostri vent'anni sfiorati da una sola fibra del piacere a pagare
i
figli a cottimo. Vent'anni fa? o più,
bandiere gialle e le nere e le
rosse.
Le resse del bianco affamano affannano
affabulano
e - he he...
affa...
*
Lunula
luna
lunedì al novilunio che incido - inulina -
verso
nel verso, vento nel vento - io e me. Meglio delle prugne.
Non
pregare che l'unica luce sia questo
disincantato
inferno ch'io desideri. Sta' lì. Fa' la
luna.
Luneggia.
Ma trincee lunghe, corpi mimetizzati con
la
mania del niente;
ma
una
daga di fiamma-parola
un
bel bip prima di cena e firmo: Elia Belculfiné.
E
un paradiso di adoledcenti vergini. Tradimenti
nemico
- nemico 11 volte al giorno.
Non
meno.
Inshallah
a voi -
giornali radio
delle 7
piramidali.
Lirica
d-Annosa
Ti
inventerai
un'altra poesia, farai
passare
un travetto di gronda o di coda
in
un preciso punto di nullo, in una sincope, una carena d’aerostato -
in
uno zero assoluto, su un piatto vuoto di grani e di
limature...
Salute
- dirai alla tua Clio suicida e smetterai di urtare
contri
gli angoli di questo cerchio deformato.
Buona
Fortuna - in bocca ai lupi dei lupi dei
lupi...
Alternanza
al niente di un amo, la vanagloria di una voce
canaglia;
l'esca
ben piazzata in un improperio
di
duomi nel vento - del sangue senza urgenze -
né
sulla tua croce di sguardi uno straccio d'aceto...
meriti
il tuo inferno e solo tu sai che è l'Eden del mondo.
*
Ha
sangue il vento quando
è
una giovane chitarra martoriata.
E
io, come un'altra solitudine, sono il buffone
della
sorte. E non ho accenti e non ho peccati di suono.
Oh
canzoni
che non ho mai cantate,
raggiungete
ogni mio puntiglioso capillare,
danzate,
così che la camera delle notti
sia
un sollevamento di versi. Così arredata è il pistribolo
di
cento inquisitori.
Scilla'83
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