martedì 3 luglio 2018

Prugne (Due Poesie)





















Trivialità A Costo Zeno







Un
jeans tappezzato, un mozziconi e i piedi sporchi. Ok.
Ora sparisci, ho da fare. Anche tu, Evangelista di qualcosa,
credo ne abbia. Ti lascio nel vuotatasche una presa di
tabacco, tre - quattro? - cartine.



Va bene.



Non sbattete il cancello mentre esci,
potrebbe scatenarsi una confusione di rondini, credo
non sia il caso, col caldo che fa, le ascelle appena rasate
che prudono da morire... Meglio la cucina, la sedia in formica -
inverno. Il vino caldo il fondo schiena tiepido, la fucina dei versi -
la poesia è anche in
di-versi sensi uno sport
invernale.


*


A voi altri - come va dalla parte giusta del torto?
Quella giusta della ratio. Rti. A racimolare riciclare architettare
la revolucion? A condannare alla spada di Damocle
così - perché é una bel ricordo di scuola. ...
Voi? Voi scontentati misurandi di cosa è, cosa non è -
dei vostri vent'anni sfiorati da una sola fibra del piacere a pagare
i figli a cottimo.  Vent'anni fa? o più, bandiere gialle e le nere e le
rosse. Le resse del bianco affamano affannano
affabulano e - he he...
affa...



*



Lunula
luna lunedì al novilunio che incido - inulina -
verso nel verso, vento nel vento - io e me. Meglio delle prugne.
Non pregare che l'unica luce sia questo
disincantato inferno ch'io desideri. Sta' lì.  Fa' la luna.
Luneggia. Ma trincee lunghe, corpi mimetizzati con
la mania del niente;



ma



una daga di fiamma-parola
un bel bip prima di cena e firmo: Elia Belculfiné.
E un paradiso di adoledcenti vergini. Tradimenti
nemico - nemico 11 volte al giorno. 
Non meno.
Inshallah a voi -
giornali radio delle 7
piramidali.












Lirica d-Annosa







Ti
inventerai un'altra poesia, farai
passare un travetto di gronda o di coda
in un preciso punto di nullo, in una sincope, una carena d’aerostato -
in uno zero assoluto, su un piatto vuoto di grani e di
limature...


Salute - dirai alla tua Clio suicida e smetterai di urtare
contri gli angoli di questo cerchio deformato.
Buona Fortuna  - in bocca ai lupi dei lupi dei lupi...
Alternanza al niente di un amo, la vanagloria di una voce
canaglia;



l'esca ben piazzata in un improperio
di duomi nel vento - del sangue senza urgenze -
né sulla tua croce di sguardi uno straccio d'aceto...
meriti il tuo inferno e solo tu sai che è l'Eden del mondo.




*


Ha sangue il vento quando
è una giovane chitarra martoriata.
E io, come un'altra solitudine, sono il buffone
della sorte. E non ho accenti e non ho peccati di suono.




Oh
canzoni che non ho mai cantate,
raggiungete ogni mio puntiglioso capillare,
danzate, così che la camera delle notti
sia un sollevamento di versi. Così arredata è il pistribolo
di cento inquisitori.






















Scilla'83




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