mercoledì 4 luglio 2018

Quiz quaz













































Morire
suicida all’età di vent’anni e scarpe rotte.
Non capita a tutti di poterla raccontare.
O come l’orologio che ho tentato di riparare: senza la meccanica  in chissà quale cassetto.
Io in un cassetto ci starei stretto, in una cassa sarebbe un lusso che il bilancio…
Insomma…
Venti d’amori funerari, soffiate sul mio morto
Morto corpo d’allodola morta
orta
o

E aggiungerei un Tic Tac, e sentite
condoglianze.



*



Alcune case del villaggio
sono appena state costruite, altre appena ristrutturate.
Ogni colore ha granelli di sabbia fra i denti. Tu
sfida pure il mio nome, con una tazza di caffè tiepido o un tubetto di colla a presa rapida,
Amore che soffi sul mio corpo di specchio buio.
Vediamo chi la spunta. I morti sono più forti. Punta. Io rilancio: l’albicocca è arancio.




*



Nero
al mattino e nero alla sera, sera che annotta e la notte rimbrotta
Ehi tu, non t’assiepare dietro quel glicine icine icine…
Non piange e non dispera  Ma spera e si conquista con un rosso papavero,
Alla fine mi son messo a giocare. Scrivere una poesia compunta, invece ecco la storia
tormentosa del giullare di mezzanotte.
E non basti, continua, l’Aldo di turno:<< ma dio ce ne scampi e liberi!>>
Sono scampoli, ampoli
Una risata apre
 l’Occhio, è bene lo si
sappia, Appia à – maiuscolo, sì -
ci vivo sopra, men
che due passi – assi - di picche, fanti di fiori…
Un atto di riverenza,
via antica, d’eccel_
lenza





*





Non  ha capoccia
e non ha lavoro  eppure il pane non
manca a Marameo. Che cosa o chi è?
La mia vecchia zia sorda avrebbe indovinato 
in un battibaleno. Sei tu, avrebbe detto -
asciugandosi la fronte con quel fazzoletto celeste, allungandomi diecimila lire
di nascosto, mentre sedeva a fissare il fuoco
spento da un anno.





















Scilla ‘83









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